CISTITE INTERSTIZIALE

La cistite interstiziale (CI), definita dall’International Continence Society (ICS) “Bladder Pain Syndrome (BPS)” ovvero “Sindrome della Vescica Dolorosa”, è una patologia caratterizzata da dolore pelvico cronico presente da almeno 6 mesi che si localizza nella regione sovra-pubica e che si relaziona con il riempimento vescicale, associato a pollachiuria e nicturia, in assenza di infezioni urinarie, endometriosi, malattie infiammatorie intestinali, sindrome aderenziale, o altre patologie organiche note.

La CI può colpire entrambi i sessi, tuttavia è predominante tra il sesso femminile (rapporto uomo/donna = 1/10) in età compresa tra i 30 - 50 anni. Non è ancora stato identificato uno specifico fattore eziopatogenetico. Tuttavia le teorie più accreditate parlano di una infiammazione cronica della parete vescicale, generata e perpetuata dall’attivazione dei mastociti, secondo un meccanismo auto-immune. Non è infrequente infatti trovare una donna affetta da CI che presenti già altre patologie infiammatorie autoimmuni (fibromialgia, sindrome del colon irritabile, morbo di Crohn, sindrome di Sjogren ed il Lupus eritematoso sistemico). Si è visto come la flogosi cronica così prodotta a livello vescicale alteri lo strato dei glicosaminoglicani (GAG) che proteggono
l’urotelio, generi ipossia tissutale e neuropatie periferiche con conseguente iperattività delle fibre C del dolore.
Tali rimaneggiamenti tissutali determinano modificazioni strutturali a livello della parete vescicale che possono compromettere la funzionalità vescicale.
Generalmente l’andamento della patologia alterna fasi di acuzie e di remissione spontanea.

La diagnosi è clinica, si basa pertanto sui segni e sintomi riferiti da chi ne è affetto, dopo aver escluso qualsiasi altra causa organica e/o funzionale (diagnosi di esclusione). Diventa mandatorio quindi richiedere accertamenti ematochimici, delle urine e strumentali che ci permettano di escludere altre patologie che si presentano con dolore pelvico cronico. La diagnosi può essere sostenuta anche da una cistoscopia con biopsia della mucosa vescicale. I reperti macroscopici che si possono riscontrare alla cistoscopia sono quadri di infiammazione cronica con glomerulazioni, petecchie, o le tipiche lesioni di Hunner, aree arrossate con piccoli vasi a raggiera, disepitelizzate.

Attualmente, si distinguono due tipi distinti di CI con diverse risposte terapeutiche: CI classica con lesione di Hunner e CI senza lesione. La CI classica prevede l’asportazione endoscopica o folgorazione con laser della lesione di Hunner. Nei casi in cui tale lesione non venga riscontrata, è
necessaria una terapia multidisciplinare personalizzata che coinvolga ginecologo, psicologo, gastroenterologo, reumatologo, terapista del dolore.
Il cambiamento dello stile di vita ha un ruolo fondamentale nell’attenuazione dei sintomi, in particolare si raccomanda di evitare fumo, caffeina, teina, alcolici e di ridurre, per quanto possibile, lo stress psico-fisico. Il trattamento medico dei sintomi si orienta su più fronti e può coinvolgere le seguenti categorie di farmaci: antidepressivi, antiinfiammatori, antispastici, anticonvulsivanti, antagonisti dei recettori dell’istamina, immunosoppressori, analgesici ed infine la somministrazione di acido ialuronico per ripristinare lo strato dei GAG e ridurre la sintomatologia algica.
Inoltre è fondamentale valutare eventuali disfunzioni perineali presenti per poter associare quindi un percorso di riabilitazione del pavimento pelvico personalizzato, che utilizzi tecniche di manipolazione, di fisio-kinesi terapia o di elettrostimolazione.

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