10 luglio 2018 - 18:47

Cibi che alleviano il dolore cronico (come l’artrosi)

I ricercatori hanno incrociato i dati dei livelli di infiammazione cronica di basso grado e lo stress ossidativo (fattori determinanti nel male) con i diversi alimenti

di Carla Favaro, nutrizionista

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Qual è la dieta più indicata per chi soffre di dolore cronico, come quello causato dall’artrosi, la più frequente malattia articolare? A questa domanda hanno cercato di rispondere alcuni ricercatori italiani in una revisione degli studi pubblicata su Nutrition Research Reviews.

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Lo studio

Partendo dal presupposto che l’infiammazione cronica di basso grado e lo stress ossidativo sono fattori determinanti nel dolore cronico, i ricercatori hanno selezionato gli studi che riportavano una correlazione fra l’assunzione di un alimento, o di un suo componente, e indici infiammatori (come le citochine) o ossidativi (come gli enzimi antiossidanti). E per avere un quadro più completo, sono stati considerati anche gli studi che dimostravano la correlazione tra un alimento e la sensazione di dolore rilevata con apposite scale. «Dei 172 studi selezionati — chiarisce Mariangela Rondanelli, professore in Scienze dietetiche e direttore dell’Unità di riabilitazione a indirizzo metabolico, dell’Università di Pavia — alcuni mostravano, per esempio, che bassi livelli di vitamina D sono correlati a un aumento della sensibilità al dolore a livello centrale; altri che anche il grado di idratazione è correlato al dolore; altri ancora che un elevato consumo di frutta e verdura è associato a una riduzione di alcuni indici infiammatori e dello stress ossidativo che invece aumentano in presenza di una forte presenza di carni rosse o alimenti ad alto indice glicemico (come quelli a base di farine raffinate o ricchi di zuccheri). Sintetizzando queste osservazioni, abbiamo costruito la piramide del dolore cronico che vede alla base l’acqua, seguita dalla verdura e la frutta e poi dagli altri alimenti da consumare, via via, con minore frequenza. E per renderne più facile l’utilizzo, abbiamo quantificato le porzioni in modo da riassumere, in un unico grafico (si veda qui a fianco, ndr), le informazioni più importanti relative alla qualità, quantità e frequenza di consumo degli alimenti».

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Molto simile alla dieta mediterranea

Ma in che cosa si differenza questa piramide da quella della dieta mediterranea? «Le due piramidi — risponde Rondanelli — hanno molto in comune, a cominciare dalla prevalenza degli alimenti di origine vegetale. Del resto, una dieta sbilanciata che enfatizza il consumo di alimenti di origine animale a spese di quelli di origine vegetale è associata con lo sviluppo di malattie croniche e degenerative che, a loro volta, sono correlate con il dolore. In questa piramide, però, rispetto a quella mediterranea, viene dato maggiore risalto ad alcuni alimenti come spezie, semi, yogurt, pesce, legumi. Questi ultimi, insieme ai cereali integrali, alla frutta e alla verdura, sono un’importante fonte di fibra che, in presenza di adeguata idratazione, aiuta a risolvere la stitichezza, uno dei principali effetti collaterali dei farmaci usati per combattere il dolore cronico. Infine, la piramide suggerisce supplementazioni personalizzate di specifici nutrienti che in letteratura hanno dimostrato avere attività positiva sul controllo del dolore. Si tratta, delle vitamina D e B12 oltre che degli acidi grassi omega 3, nel caso in cui le persone con dolore non riuscissero a consumare adeguate quantità di pesce, la più importante fonte di questi grassi».

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